Descrizione
Ci sono libri che evocano luoghi, sapori e momenti storici che accomunano le esperienze di molti e la suggestione che producono tocca, sin dalla lettura delle prime pagine, le corde giuste, incuriosendo e catturando, oltre che l’attenzione, anche e soprattutto l’anima del lettore.
Il Grande Carrubo di Giuseppe Alibrio è uno di quei libri.
Il luogo in cui si svolge l’azione è un piccolo paese dell’entroterra siracusano, i sapori sono quelli semplici che generosamente offre la campagna locale e il momento storico è la seconda metà degli anni quaranta, il dopoguerra.
Metti il felice incontro tra un gruppo di ragazzi di città ed il padrone di casa, un giovane desideroso da tempo di dialogare e di confrontarsi con chi – a suo parere – ne sa un po’ più di lui, metti la voglia di raccontare una vicenda da brividi unita al gusto di godere, in un’afosa e calda estate, della frescura di un lussureggiante albero di carrubo ed ecco venir fuori una bella storia descritta in un libro semplice ma coinvolgente sia per l’atmosfera che crea sia per l’incalzare della storia che, ahimè, non è possibile qui svelare senza correre il rischio di tradire la suspance che sottende e sostanzia la trama di quest’opera.
Il cuore del romanzo è il dettagliato ed articolato racconto di una vicenda realmente accaduta proprio sotto quell’imponente albero testimone suo malgrado di vicende ora d’amore, ora di passione, ora di sangue.
Il padrone di casa cattura l’attenzione degli astanti – incantati dalla capacità oratoria del giovane, felice e intimamente realizzato nel raccogliere consensi e approvazione – in fervente attesa che sia svelato il mistero legato intimamente al luogo in cui loro hanno collocato le tende per trascorrere la notte.
Il gruppo, complice le tenebre e la protezione delle fresche fronde, tira fuori e dà voce alle proprie paure, ai sogni, alle aspirazioni e, questo sì possiamo svelarlo, vede nascere, complice l’atmosfera irreale e romantica, un tenero e delicato amore che il destino benevolo vorrà custodire oltre il tempo e le distanze, conservandone intatte le iniziali speranze.
Il Grande Carrubo è un bel libro che trascina il lettore in luoghi e tempi lontani: auguro a voi lo stesso coinvolgimento che ho provato io calandomi in un mondo rurale oramai desueto ma dai sapori e colori sempre vividi e caldi della tradizione.
Buona lettura a tutti!
Stefania Aurigemma
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