Descrizione
Cercare di definire questo libro costituito da aforismi, pensieri, sogni, realtà quotidiane, pietre tra i binari e robe del genere in sole due righe sarebbe colpevole, come tentare una formula lampo risolutoria alla prima. Perché quest’opera, con tutti paletti del mondo, alla fine si pone come originale ed in un balzo ci catapulta in un sorta d’insostenibile leggerezza sfuggendo macchinosamente un po’ da ogni tentativo di definizione plausibile. Quasi una paleo-scrittura essenziale, un tratto recondito quasi primitivo, pregno di libero arbitrio, in una freschezza innaturale di questo oggi che tutti viviamo. Una scrittrice di rete è vero, ma prima di tutto una giovane donna matura, madre e moglie prematuramente sola, che se, come gli uomini dopo uno sconvolgimento di vita si fanno la moto per un nuovo Easy Rider purificatore, la nostra invece ritorna al futuro e di punto in bianco presa la penna in mano, le salta in groppa riaccompagnandosi nel breve, ma lungo tratto di vita già percorso, e ad ogni dove ripone punti fermi e nuovi. Un dejavù dell’anima, un colpo di vento che si impadronisce nuovamente di quello sfuggito, per ripercorrere e questa volta non più sola ma bensì col suo bene primo, i suoi (e loro) frammenti, lasciati sospesi e specialmente futuri.
Una donna maiuscola, una femminilità pragmatica che in ogni parola esprime il suo diritto, il suo unico motivo evidente mai precludendosi e semmai, imponendosi. Perché lei sa cosa vuol dire vivere per se, per due, per chissacché o per chissacchì e quindi mai doma, sempre rivolta al buono, al proteggere, al rispetto, alla giustizia universale lo dice tra le righe: “Spegnete per favore le luci qui in città. Fari minacciosi, vetrine illuminate, luce fredda dei lampioni, fate spazio al chiarore della luna, che i sogni, per poter spiccare il volo, hanno bisogno di magia”.
Ed in fondo, mi perdoni l’autrice se scopro l’arcano, queste pagine sono una piccola magia di due donne sulla terra e un palloncino tra le nuvole. Un triangolo riposto al cielo con l’ipotenusa sdraiata lassù come autostrada rivolta all’ingiù. Un libro che merita di essere letto anche solo per potersi ritrovare, magari sperduti, magari ingannati, magari perfino immobili, ma per una buona volta noi stessi, senza paure, riga per riga e forse mano nella mano. Perché qui vi sembrerà strano, ma si sogna ancora… e quindi buona, ma veramente buona lettura a tutti.
Fabio Martini
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