Descrizione
Dubito che qualcuno di voi ci abbia mai sentiti nominare. Ciò nonostante tranquillizzatevi. Se è vero che la legge non ammette ignoranza noi invece l’ammettiamo benissimo. Se poi, giunti al termine di quello che vuole essere un libro di letture brevi, o meglio, un manuale di sopravvivenza per questi tempi bui e vi sembrerà di avere ancora a che fare con alcuni sedicenti sconosciuti, a quel punto tranquillizzatevi due volte, vorrà dire che la colpa è nostra; che ahinoi, buttata al macero tutta questa carta, alla fine, non ci siamo spiegati bene.
Altrimenti – ed è quanto mi auguro con le dita incrociate – se vi sembrerà di aver conosciuto alcune persone in ogni loro recesso, sotto qualsiasi inquadratura vi garba, a quel punto vorrà dire che l’opera ha raggiunto il proposito per cui è stata sudata; così che, le tante mani che ci hanno lavorato nel corso dei mesi non si saranno incallite per niente.
L’eccezionalità di questa esperienza è stata nello scoprire persona squisite, alcuni così lontani dagli stereotipi dell’autori chiacchieroni e boriosi; persone con cui parlare di passioni vicendevoli che altrimenti, nella vita di tutti i giorni finiscono per non aprire mai bocca; interlocutori capaci e soprattutto grandi ascoltatori, cosa purtroppo sempre più rara tra coloro che si vantano di scrivere qualcosa di decente.
Frequentandoli in rete e di riflesso leggendoli, ho finito per appassionarmi a tutti. Nessuno di loro è uno dei soliti campanacci, mi sono detto, ed oggi, che ci ho lavorato in un gomito a gomito ideale, essendo divisi da qualcosa come cinquecento o seicento chilometri e forse di più, posso dire di non aver sbagliato d’una virgola il giudizio.
Credo che la vastità, il crogiolo se vogliamo, dei temi trattati renda bene l’idea di quanti e quali percorsi ognuno di noi abbia intrapreso finendo stremati per esserci trovati a parlar di molto.
Ci siamo divertiti a fare i seri, i maestri, i filosofi e gli ignoranti e senza mai prenderci troppo sul serio neanche quando sconfinavamo in certi territori minati senza badare troppo a dove poggiavamo i piedi. Ci siamo stancati, a volte ci siamo detti d’aver buttato il tempo per niente, che era meglio uscire ed andare al cinema; ci siamo guardati allo specchio, abbiamo rallentato il respiro e abbiamo detto sì, che tutto sommato qualcosa di buono stava venendo fuori.
Cosa accadrà al lettore paziente di arrivare fino ai titoli di coda? Non sta a noi dirlo: possiamo immaginarlo. Ma lo stesso rimettiamo ogni previsione.
Una cosa soltanto possiamo augurarci. Che chiunque legga quanto segue, sia per lui giusto o sbagliato, possa alla fine dirne qualcosa. Perché la sola cosa che ci lascerebbe sgomenti, dateci retta, sarebbe l’indifferenza.
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